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LA POTATURA DEL MIRTILLO – 2a puntata

GLI STRUMENTI PER LA POTATURA

La potatura deve essere effettuata con strumenti puliti in modo da non favorire la propagazione di virosi o batteriosi tra una pianta e l’altra. E’ consigliato disinfettare gli strumenti regolarmente, almeno ogni qualche pianta. Terminata la potatura si procederà a disinfettare le piante utilizzando il rame per cicatrizzare le ferite.

 

TECNICHE DI POTATURA

La tecnica di potatura varia a seconda della tipologia di pianta (Northern Highbush o Southern Highbush) e alla zona climatica in cui avviene la produzione.

 

RICONOSCERE LE DIVERSE PARTI DI UNA PIANTA DI MIRTILLI

Per una corretta potatura è innanzitutto necessario imparare a riconoscere le diverse parti della pianta di mirtillo: le gemme a fiore, le gemme a frutto, i polloni centrali di un anno, i rami laterali di un anno, i rami laterali di due anni, le branche, il legno vecchio.

Gemme a fiore e gemme vegetative
Polloni centrali di un anno

Si tratta di polloni di un anno, lunghi da 50 cm a 100 cm. Per una corretta potatura occorre lasciarne da uno a due per ogni anno. I polloni di un anno possono produrre piccole quantità di frutti alle estremità e sviluppano branche laterali negli anni seguenti. Una buona potatura ne favorisce un buon sviluppo per la produzione futura.

I rami laterali di lunghezza 20-30cm sono i migliori per una produzione di alta qualità. Lasciare da 3 a 6 germogli a fiore all’estremità e da 3 a 6 gemme vegetative alla base in modo avere il migliore equilibrio tra frutti e foglie.

I polloni laterali al secondo anno sono i migliori. Non lasciare più di 5-6 rami laterali per pollone per evitare sovrapproduzione. Lasciare 25-30 gemme a fiore, che produrranno da 200 a 240 fiori, pari a 400-500 grammi di frutti. Potare l’estremità e togliere il legno vecchio e i laterali in eccesso.

Il legno vecchio di 3 anni ha bassa vigoria, molte gemme a fiore e poche gemme vegetative. E’ molto importante rimuovere il legno vecchio che ha uno squilibrio tra gemme a fiore e gemme vegetative e produce mirtilli di scarsa qualità.

Rami laterali di due anni, Pollone di due anni (foto Fall Creek)
Legno vecchio (> 3 anni)
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LA POTATURA DEL MIRTILLO – 1a puntata

La potatura è un’operazione di importanza fondamentale per massimizzare la qualità e il risultato economico di qualsiasi impianto di mirtillo gigante (Vaccinium corymbosum).
La potatura per il mirtillo deve essere effettuata ogni anno; si inizia con una potatura da allevamento per i primi 2-3 anni per poi passare a una potatura da pianta in produzione per tutti gli anni successivi che, per una pianta ben curata, possono essere da 15 a 20. Senza l’adeguata potatura la pianta del mirtillo cresce molto sia in altezza che in estensione e tende a produrre tanti frutti ma piccoli, per seguire la naturale propensione della pianta a massimizzare il numero di semi prodotti e sparsi nell’ambiente.
Le ragioni per cui viene effettuata la potatura del mirtillo sono:

  • favorire la crescita del legno giovane, che produce frutti di migliore qualità
  • mantenere un’impostazione della pianta aperta, che migliora la circolazione dell’aria, apre il centro della pianta alla luce del sole e riduce le malattie;
  • mantenere la produttività incoraggiando la crescita di nuove branche che producono frutti;
  • rimuovere i rami morti o danneggiati;
  • pulire la parte bassa della pianta rimuovendo le branche poco vigorose o affastellate;
  • aumentare la qualità della frutta perché l’arbusto è nel giusto equilibrio tra gemme a fiore e gemme vegetative;
  • selezionare le branche e i polloni in modo ottimizzare la produzione;
  • rendere i frutti più accessibili e ridurre i costi di raccolta.

La potatura del mirtillo richiede un po’ di “estro”, nel senso che durante la potatura più che seguire un metodo preciso, come si fa con more o ribes, si dovrà potare in modo “creativo” avendo in mente i criteri generali e l’obiettivo della potatura.
Lo scopo finale della potatura è avere una pianta di forma corretta e con il migliore equilibrio di branche e polloni.