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PICCOLI FRUTTI – Post raccolta, i punti critici della catena (I parte)

I processi in post raccolta della catena di produzione dei berries presentano diversi punti critici in ognuna delle fasi; questi devono essere osservati, analizzati e integrati in modo da raggiungere il cliente finale con un frutto della migliore qualità e condizione possibile, in modo che l’esperienza soddisfi le aspettative.

DOVE NASCE IL PROBLEMA?

In molti casi, quando si incontrano problemi con la frutta nella vendita al dettaglio, si pensa e si analizza in quale parte della catena è successo “qualcosa” che potrebbe influenzare la qualità e le condizioni. La stragrande maggioranza delle volte ci si appella al lavoro svolto dall’area qualità, pensando che ci sia stato un problema nella fase di selezione. Il responsabile qualità normalmente dice che il problema è venuto dal frutteto e che hanno dovuto aggiustare  le tolleranze per poter lavorare la frutta. E non si arriva mai al punto.

Dietro a tutto questo c’è una grande opportunità di migliorare la logistica, i processi di raccolta e tutte le fasi seguenti: possono essere piccoli cambiamenti ma contribuiranno a migliorare e conservare meglio la nostra frutta, durante tutto il periodo. transito e vendita. 

Indipendentemente dalla specie, siccome quando raccogliamo un frutto dalla pianta questo comincia a morire, tutto ciò che accade da quel momento in poi deve essere attentamente determinato: dai protocolli di raccolta al modo in cui raccogliamo, ogni fase della catena di produzione è essenziale per ottenere quella qualità e condizione tanto attesa.

LA FRUTTA NON ASPETTA

La catena logistica nei frutti di bosco è estremamente importante; i tempi di raccolta, i trasferimenti dal frutteto ai magazzini e agli impianti di trasformazione; Più a lungo sono esposti alle alte temperature e all’ambiente, maggiore è la perdita di acqua, quindi la perdita di peso, che si traduce in disidratazione. Questo è proporzionale alla dimensione dei frutti e allo spessore dell’epidermide; il che a sua volta implica che le piante più grandi sono più resistenti e nel caso delle bacche, a causa delle loro piccole dimensioni e dell’epidermide sottile, hanno una superficie più esposta per dimensione del frutto.

Se aggiungiamo tutti i tempi di attesa al ricevimento in magazzino, il divario aumenta sempre di più e la cosa più critica è che questo risultato non diventa evidente fino all’arrivo al dettaglio, quando riceviamo il reclamo del cliente e non c’è più niente da fare. Molti diranno che è sufficiente mettere dei sacchi o dei copripallet. Ma questa non è la soluzione. Poiché una certa tecnologia non farà altro che, nella migliore delle ipotesi,  preservare la qualità con cui arriviamo al ricevimento per la lavorazione. 

Quello che dobbiamo fare è guardare la nostra operazione, controllare ogni fase, verificare che stiamo eseguendo bene tempi e processi, la frutta non aspetta! Deve essere costruita una procedura operativa/logistica per conservare la frutta nella migliore qualità e condizione possibile per soddisfare le esigenze dei nostri clienti e del consumatore finale.

 

Tecnica da THORA 2 marzo 2022                                                    

(I parte)